La prima guerra mondiale (1914 – 1918)
Le cause:
- desiderio degli Stati di conquistare nuovi territori o di dimostrare la loro forza (Austria, Russia, Turchia, Inghilterra, Germania, Giappone)
- desiderio della Francia di avere una rivincita sulla Germania
- volontà di indipendenza di alcuni popoli dominati da potenze straniere (Serbia)
- interesse economico di banche, grandi industriali, produttori di armi
L’Italia voleva terminare l’azione di unificazione intrapresa nel Risorgimento annettendo Trentino Alto Adige e Trieste.
Questa guerra si dice Mondiale o Grande Guerra perché:
- combattuta in molti Paesi del mondo, comprese le colonie
- provoca la morte di milioni di persone
- si usano armi nuove come carri armati, mitragliatrici, aerei, sottomarini, gas asfissianti
- tutti gli strati della popolazione vengono coinvolti.
L’inizio della guerra
La guerra iniziò nel 1914, quando l’erede al trono d’Austria fu ucciso da uno studente serbo.
L’Austria attaccò la Serbia. Si formarono subito due schieramenti:
- Austria + Germania (Imperi Centrali), Turchia.
- Serbia + Triplice Intesa (Francia, Inghilterra e Russia), Giappone
L’Italia entrò in guerra un anno dopo, il 24 maggio 1915, poiché non c’era accordo tra i gruppi politici: alcuni erano neutralisti, altri interventisti.
Alla fine prevalsero gli interventisti.
L’obiettivo era recuperare le regioni ancora nelle mani degli austriaci, perciò l’Italia scese in campo a fianco dell’Intesa firmando in segreto il Patto di Londra: in caso di vittoria all’Italia sarebbero stati assegnati Trentino Alto Adige, Trieste, Istria e Dalmazia.
Questo accordo fu possibile perchè l’Austria aveva attaccato per prima la Serbia, perciò l’Italia non era obbligata a mantenere gli accordi della Triplice Alleanza.
I combattimenti
Inizialmente la guerra fu una “guerra lampo”: in breve la Germania invase il Belgio e la Francia giungendo al fiume Marna.
Qui però l’esercito francese riuscì a fermare i tedeschi e dalla guerra lampo si passò alla guerra di posizione o logoramento: venne combattuta in trincee scavate nella terra. I soldati passavano in trincea lunghissimi mesi, esposti alle intemperie, con poco cibo, in condizioni igieniche pessime, sempre col terrore di essere attaccati.
Anche per mare la situazione era bloccata e i sottomarini tedeschi non riuscivano a schiacciare la flotta britannica.
Il fronte italiano interessò l’arco alpino centro – orientale e il Carso. Gli eserciti italiano e austriaco inizialmente si equivalevano, perché gli austriaci erano in posizioni di vantaggio e meglio armati, ma gli italiani erano più numerosi.
L’esercito italiano era guidato da Luigi Cadorna, un generale di idee vecchie, incapace di ideare strategie efficaci per questa nuova guerra e spietato con gli uomini. A causa delle sue scelte, morirono inutilmente moltissimi soldati.
Il 1917
Il 1917 fu un anno decisivo:
– la Russia si ritirò dalla guerra per far fronte alla Rivoluzione interna (pace di Brest-Litovsk 1918)
– gli Stati Uniti entrarono in guerra a fianco dell’Intesa per due motivi:
- difendere gli interessi delle banche
- far prevalere idee democratiche contro l’assolutismo degli Imperi Centrali (presidente Wilson).
Essi portarono forze fresche e rifornimenti ai loro alleati.
– l’Italia fu sconfitta duramente a Caporetto e Cadorna venne sostituito da Diaz, un generale molto più capace.
Economia di guerra e fronte interno
Per far sì che le operazioni di guerra fossero efficienti, in questi anni si assistette ad un forte sviluppo tecnologico e nelle comunicazioni.
Tutte le fabbriche furono convertite per produrre forniture per l’esercito e gli imprenditori si arricchirono enormemente. Gli operai erano obbligati a turni massacranti e venne tolto loro il diritto di sciopero. Le loro condizioni lavorative erano pessime, anche se i contadini al fronte li chiamavano “imboscati”, perché, essendo necessari alla produzione, erano esonerati dal fronte.
L’agricoltura ebbe un forte calo, per la mancanza di contadini e la devastazione portata dai combattimenti
Mancavano i generi di prima necessità e fu introdotto il razionamento delle derrate alimentari. Chi poteva si rivolgeva al mercato nero illegale.
Le proteste degli operai venivano bloccate e la censura colpiva chi si esprimeva contro la guerra. Anche le lettere dei soldati ai famigliari venivano controllate.
La fine della guerra : 1918
Dopo un’ultima offensiva sulla Marna, la Germania, sfinita, si arrese e fu proclamata la Repubblica (1918).
L’Italia contrattaccò l’Austria a Vittorio Veneto, costringendola a ritirasi, e il 4 novembre 1918 fu firmato l’armistizio.
La pace fu firmata a Parigi nel 1919:
l’Italia ottenne Trentino A. Adige, Friuli V.Giulia e parte dell’Istria, ma non la città di Fiume e la Dalmazia
l’Impero austriaco venne diviso e nacquero i nuovi Stati di Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, Polonia e Iugoslavia.
Francia e Gran Bretagna vollero colpire duramente la Germania che dovette cedere Alsazia e Lorena alla Francia e alcuni altri territori ai Paesi confinanti; dovette inoltre pagare una enorme somma di denaro per risarcire i danni di guerra, ridurre l’esercito e cedere totalmente la flotta marina e aerea sia civile che militare. Questa punizione, troppo dura e umiliante, sarà una delle cause della II Guerra Mondiale.
Wilson propose un programma di 14 punti da rispettare per mantenere la pace, ma le Nazioni vincitrici non lo accolsero con favore.
Sempre da un’idea di Wilson nacque la Società delle Nazioni, organismo internazionale per la pace che si rivelò subito troppo debole.