Illuminismo

Le nuove invenzioni e le scoperte scientifiche aumentano la fiducia dell’uomo nella ragione, cioè nella capacità di progredire usando il pensiero.

Nasce nel ‘700 in Inghilterra l’Illuminismo. Gli illuministi pensavano che usando la ragione si sarebbe potuto migliorare le condizioni di vita degli uomini. La ragione avrebbe distrutto pregiudizi, superstizioni e ignoranza.

Gli illuministi criticavano anche la Chiesa di Roma, perché imponeva la religione e creava superstizioni. Erano invece favorevoli al Deismo, una religione naturale fondata sui valori morali e sulla fede in un unico Dio. Molti erano atei, cioè non credevano in nessun dio.

Anche in Francia l’Illuminismo si diffonde, in particolare tra la borghesia.

Il linguaggio degli illuministi era semplice, perché volevano farsi capire da tutti. Gli illuministi Diderot e d’Alembert, per diffondere il sapere, scrissero l’Enciclopedia tra il 1751 e il 1772. In essa cercarono raccogliere tutte le conoscenze del tempo. Gli autori dell’Enciclopedia difendevano i valori della libertà, della tolleranza, delle riforme sociali, politiche, economiche.

I principali illuministi francesi furono Montesquieu, Voltaire e Rousseau.
Montesquieu fu il primo a parlare di tre poteri dello stato: legislativo, esecutivo, giudiziario. In uno Stato libero e democratico i tre poteri devono essere divisi e affidati a organismi o persone diverse.

Voltaire combattè per la libertà e la giustizia

Rousseau diceva che ogni cittadino deve essere libero e decidere in prima persona nel rispetto degli altri.

Consulta anche: I sovrani illuminati

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