Il monachesimo
In questo primo periodo del Medioevo si sviluppa il monachesimo, che consiste nel vivere lontani dal mondo per dedicarsi alla preghiera e al lavoro. I primi monaci in Oriente erano eremiti, cioè vivevano da soli nel deserto. In seguito però nacquero i monasteri, in cui i monaci vivevano in gruppo, e Benedetto da Norcia contribuì a diffonderli in Europa.
Nel 529 Benedetto fondò un monastero a Montecassino e pochi anni dopo scrisse la regola che tutti i suoi monaci dovevano rispettare. Essa diceva che:
- i monaci devono vivere insieme in comunità nel monastero
- i monaci devono lavorare (ora) e lavorare (labora)
- l’abate è la guida dei monaci e tutti devono ubbidirgli
- i monaci devono fare voto di povertà, castità e obbedienza
- i monaci devono essere istruiti.
Il monastero era un edificio composto di solito da:
- una chiesa,
- delle celle (stanze) per i monaci,
- un refettorio dove si mangiava,
- un chiostro, cortile interno con un porticato sui lati dove i monaci pregavano e meditavano
- uno scriptorium, grande sala dove i monaci copiavano i codici ( libri antichi scritti a mano)
- un orto e dei campi
I monaci che copiavano i testi antichi, chiamati monaci amanuensi, svolsero un ruolo importantissimo perchè grazie a loro ci è stata tramandata la cultura greca e romana che altrimenti sarebbe andata persa. Essi scrivevano con inchiostro e pennino su fogli di pergamena, che consiste in pelle di pecora essiccata.
Per abbellire le pagine intervenivano i miniatori, che dipingevano splendide immagini usando un inchiostro rosso chiamato minio.