La citta’ romana
I romani applicarono, nella fondazione di città nuove, il rigido schema reticolare del castrum basato sul cardo e il decumano e dotarono i nuovi centri di edifici pubblici (anfiteatri, terme, basiliche, circhi, foro).
Dal punto di vista tecnico la centuriazione consisteva inizialmente nel delimitare il territorio con due assi ortogonali principali, detti decumanus maximus (decumano massimo, tracciato da est a ovest, a imitazione del corso del sole) e cardo maximus (cardine massimo, tracciato da nord a sud, in corrispondenza di un ipotetico asse dell’universo).
Particolare importanza la centuriazione ebbe durante la fondazione delle colonie romane e latine. Infatti la misurazione del terreno e la sua suddivisione servivano per l’assegnazione ai coloni dei lotti agricoli, servivano anche per definire il luogo dove la nuova colonia sarebbe sorta, spesso proprio all’incrocio tra cardo e decumanus maximi, e anche nel caso di forme di colonizzazione cosiddetta viritana (che si diffuse dalla fine del II secolo a.C.), cioè con distribuzione di lotti agricoli ma senza la fondazione di una città, erano necessarie operazioni di centuriazione. I romani ereditarono dai greci una profonda sensibilità urbanistica.
Le nuove città fondate nei territori conquistati avevano pianta a griglia ortogonale, imperniata su due assi ideali incrociati perpendicolarmente (cardo e decumano), ed erano circondate da mura difensive.